Solo attraverso un consiglio di amministrazione gestito in modo partecipato dalle rappresentanze dei lavoratori, dei tecnici, dei quadri, del capitale si può pensare di rendere possibile una organica partecipata comunione di intenti nell’ambito della reale collaborazione tra le categorie del lavoro e dell’impresa.
Sono inaccettabili le proposte “prendere o morire” come: aumento di 30 euro lordi mensili, elevate condizioni di stress da lavoro, aumento sconsiderato del monte straordinari retribuiti non a norma (tanto per citarne alcune), con l’alibi che addirittura negli Stati Uniti norme anche più gravi sono state accettate dai lavoratori. Anzi essa è una sonora presa in giro perché dimostra in modo palese che il “paradiso americano” dipintoci in questi ultimi sessanta anni dalla propaganda è in realtà l’ennesima truffa ai danni della civiltà del lavoro italiana ed europea.
Confederatio, indipendentemente dall’esito referendario promuoverà nei prossimi mesi una capillare informazione presso i lavoratori della Fiat ma non solo per riformulare il decreto legge sulla socializzazione delle imprese che a evento bellico concluso fu colpevolmente cancellato dall’intero C.L:N. con l’avallo anche dell’allora Partito Comunista su richiesta esplicita dell’occupante atlantico, in quanto dannoso esempio sociale di redistribuzione interclassista degli utili e dei profitti scaricando invece le perdite di esercizio sulla collettività attraverso i diversi e numerosi interventi statali perseguiti nel corso dei decenni “a difesa dell’occupazione”.
Infine Confederatio invita il sig. Marchionne cittadino apolide di nazionalità canadese a ritornare a breve a casa sua per manifesta incapacità a riconoscere la Storia e la Tradizione del nostro Popolo.
Le Associazioni Confederate.
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