"Ho totalmente perduto
di vista le organizzazioni del Partito. Quando mi trovo in presenza di questa o
quella di tali realizzazioni, mi dico: “Santo cielo, che sviluppo!”
Perciò non è giusto
che, per esempio, mi si dica: “Solo grazie a voi,! mio Fuhrer, il Gauleiter
Tale ha potuto fare quel che ha fatto”. No, dipende essenzialmente dagli uomini
che sono all’opera. Me ne accorgo in questo momento a proposito dei problemi militari.
Tutto dipende dagli uomini. Senza di loro non potrei far niente.
Oggi alcuni piccoli
popoli dispongono di un maggior numero di uomini capaci che non l’Impero
Britannico.
Quante volte ho
sentito dire nel Partito che un dato posto doveva essere affidato a un altro.
Disgraziatamente potevo rispondere soli questo: “Ma con chi dunque sostituirete
il titolare?” Sono sempre disposto a sostituire un uomo insufficiente con un
altro più qualificato. In effetti, nonostante i vincoli di fedeltà, ciò che in
definitiva è decisivo è la qualità di chi assume delle responsabilità.
Una cosa è certa: che
Streicher non è stato mai sostituito nonostante tutte le sue debolezze, è un
uomo che ha del temperamento. Se vogliamo dire la verità, dobbiamo riconoscere
che senza Julius Streicheir Norimberga non sarebbe stata conquistata al
nazionalsocialismo. Egli si è messo a mia disposizione in un tempo in cui altri
esitavano a farlo, e ha conquistato interamente la città dei nostri congressi.
Questo è un merito indimenticabile.
Più di una volta
Dietrich Eckart mi ha detto che Streicher era un maestro di scuola e che
inoltre era pazzo da parecchi punti di vista. Ma aggiungeva che non si può
volere il trionfo del nazionalsocialismo senza avallare uno Streicher.
Nonostante tutto. Eckart gli voleva molto bene.
A Streicher si
rimprovera lo Sturmer. Contrariamente a quanto si afferma, egli ha idealizzato
l’Ebreo. L’Ebreo è molto più ignobile, più feroce, più diabolico di quanto non
lo abbia dipinto Streicher.
Non è un delitto parlare
pubblicamente degli affari di Stato, perché lo Staio ha bisogno
dell’approvazione del popolo. Certo, ci sono dei casi nei quali è inopportuno
parlare di certe cose. Chi se ne rende colpevole commette generalmente soltanto
una colpa contro la disciplina.
Una volta Frick mi ha
detto che Streicher era completamente svalorizzato a Norimberga. Sono andato a
Norimberga per tentare di farmi un’opinione. Streicher entra nella sala: è un
uragano di entusiasmo!
Ho assistito una volta
a un’assemblea di donne. Ciò avveniva a Norimberga, e mi avevano avvertito che
Elsbeth Zander era in contestazione molto seria con Streicher. Mi si chiedeva
d’intervenire. La riunione aveva luogo al Velodromo d’Ercole. Un entusiasmo
indescrivibile accolse Streicher. I più vecchi aderenti del Partito presero
tutti la parola in favore di Streicher, e contro Elsbeth Zander. Non mi restava
che ritirarmi.
Inutile dire che
l’organizzazione del Gau era quanto mai imperfetta. Se prendo come criterio un
funzionario dell’Amministrazione, il confronto non è certamente a vantaggio di
Streicher. Ma devo ricordarmi che nel 1919 non è stato un funzionario che ha
conquistato Norimberga per me.
Tutto sommato, sono
stati proprio i Gauleiter a chiedermi di essere indulgente nei confronti di
Streicher. Nel suo caso non c’è proporzione tra le colpe commesse e i meriti
riconosciuti, che sono strepitosi.
Come sempre, bisogna
chercher la femme!
Chi dunque sfugge alla
critica? Io stesso, se oggi scomparissi, non ignoro che verrà un momento, forse
tra cent’anni, che mi si attaccherà violentemente. La storia non farà eccezione
in mio favore. Ma che importa? Bastano cent’anni di più perché tali ombre siano
cancellate. Non me ne preoccupo, vado avanti. Il caso Streicher è una tragedia.
All’origine del conflitto c’è l’odio che si giurano due donne.
Comunque, devo fare
una constatazione, e cioè che Streicher è insostituibile. Il suo nome è
uncinato nella memoria dei Norimberghesi. Non già che egli ritorni, ma devo
rendergli giustizia. Se un giorno scriverò le mie memorie, dovrò riconoscere
che quest’uomo ha lottato come un bufalo per la nostra causa. La conquista
della Franconia è opera sua.
Mi rimorde la
coscienza quando so di non essere stato perfettamente giusto nei confronti di
qualcuno. A Norimberga vado sempre con un senso di amarezza. Non posso fare a
meno di pensare che a paragone di tanti meriti le ragioni che hanno motivato la
revoca di Streicher sono veramente esigue.
Tutto ciò che si dice
della sua pretesa malattia è falso. Streicher ha avuto una sola malattia: il
demone di mezzogiorno.
Sotto una forma o
un’altra, bisognerà trovare una soluzione. Non considero la possibilità di tenere
a Norimberga un congresso dal quale l’uomo che ha dato Norimberga al Partito
venga tenuto lontano.
Posso mettere un
mediocre al posto di Streicher. Egli amministrerà alla perfezione il Gau fin
quando le condizioni saranno normali. Ma se sopraggiunge una catastrofe, il
mediocre si liquefa!
Il miglior consiglio
che posso dare ai miei successori è di essere leali in un caso come questo. La
signora Streicher è fuori causa. La signora Liebel è una donna ambiziosa.
Probabilmente, nessuno
di noi è perfettamente “normale”. Altrimenti passeremmo le giornate al Caffè
del Commercio. I cattolici, i borghesi, mi hanno tutti tacciato di follia
perché ai loro occhi l’uomo normale è quello che, ogni sera, vuota i suoi tre
boccali di birra: “Perché si agita tanto? Ecco la prova che è pazzo!” Quanti di
noi dalle proprie famiglie fummo considerati ragazzi perduti!
Se esamino le colpe
che si rimproverano a Streicher. allora posso dirmi che nessun grand’uomo
reggerebbe a questo vaglio. Richard Wagner è stato attaccato perché indossava
dei pigiami di seta: “Prodigalità, lusso insensato, sconoscenza del valore del
danaro. Quest’uomo è pazzo!” Quanto a me, bastava già che mi si potesse
rimproverare di affidare del danaro a uno qualunque e senza esser sicuro che
quel danaro fosse ben investito. Chi vuol uccidere il proprio cane, dice che ha
la rabbia! Che mi si giudichi in tal modo, mi è del tutto indifferente. Ma
avrei vergogna di adottare, per giudicare altri, simili criteri.
Tutte le sanzioni sono
giustificate quando c’è una vera colpa: tradimento del Movimento, per esempio.
Ma quando un uomo si è sbagliato in buona fede? Non si ha il diritto di
fotografare un uomo sorpreso nell’intimità. È troppo facile ridicolizzare
qualcuno. Che ciascuno si domandi che cosa farebbe se avesse la disgrazia di
essere fotografato a sua insaputa in una situazione delicata. Le fotografie in
questione sono state prese da una casa di fronte. Ecco dei procedimenti
disgustosi, e io ho proibito l’utilizzazione di quelle fotografie.
Non è equo esigere da
un uomo più che non possa dare. Streicher non ha le doti di un grande
amministratore. Avrei affidato la direzione di un grande giornale a Dietrich
Eckart? Dal punto di vista finanziario, vi sarebbe regnato un disordine
spaventevole. Un giorno il giornale sarebbe uscito, l’indomani no. Se aveva un
maiale da spartire, Eckart ne prometteva a destra e a sinistra e distribuiva
almeno ottanta prosciutti. Questi uomini sono fatti così, ma senza di loro non
si può intraprendere niente.
Neanche io ho le capacità
di un grande amministratore, ma ho saputo circondarmi degli uomini che
occorrevano.
Per esempio, Dietrich
Eckart non avrebbe potuto dirigere l’Istituto Nazionale delle Arti e delle
Lettere. Il che non impedisce che i suoi meriti siano insuperabili. Sarebbe
come pretendere che io mi dedicassi all’agricoltura. Ne sono assolutamente
incapace. Un giorno ho avuto tra le mani un mucchio di lettere di Severing. Se
le avessimo pubblicate, egli sarebbe stato annientato. Erano effusioni di
alcova. Ho detto a Goebbels: “Non abbiamo il diritto di servirci di questa
roba”. La lettura di quelle lettere mi aveva reso Severing piuttosto simpatico
ed è stata forse questa una delle pigioni per le quali, in seguito, non l’ho
perseguitato.
Ho anche, negli
archivi dello Stato, le fotografie di Mathilde von Kemnitz. Ne ho proibito la
pubblicazione.
Non sono del parere
che un uomo debba morir di fame perché è stato mio avversario. Se fosse un
avversario ignobile, allora lo spedirei in campo di concentramento! Ma se non
si tratta di un prevaricatore, lo lascio andare, e mi preoccupo perché egli
abbia di che vivere. È stato così che ho aiutato Gustav e molti altri. Di
ritorno dall’Italia, ho anche aumentato le loro pensioni, dicendomi: “Dio sia
lodato, grazie a costoro noi siamo stati sbarazzati di quella marmaglia
aristocratica che continua a infierire in Italia!” Salvo errore da pane mia, la
loro pensione è attualmente di ottocento marchi.
Cià che tuttavia non
ho potuto ammettere è che facessero una dichiarazione in mio favore, al che
Severing, per esempio, si è detto più che disposto. Avrei avuto l’aria di
averli comprati. Di uno di loro, so che pensando a noi ha detto: “Nel cammino
del socialismo, i risultati superano tutto ciò che avevamo sognato”.
Lo stesso Thaelmann è
trattato molto bene in campo di concentramento. Vi dispone di una casetta tutta
per lui. Torgler è stato liberato. Lavora in pace a un’opera sul socialismo nel
secolo XIX. Sono convinto che ha fatto bruciare il Reichstag, ma non posso
provarlo. Personalmente, non ho niente da rimproverargli. D’altronde, si è
completamente calmato. Peccato che io non abbia incontrato quest’uomo dieci
anni prima! È, per natura, un uomo intelligente.
Ecco perché è
insensato, da parte della Spagna, perseguitare degli autentici Falangisti.
Grazie a Dio, ho
sempre evitato di perseguitare i miei nemici."
Adolf Hitler,notte dal 28 al 29 dicembre 1941
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