giovedì 21 luglio 2011


Le differenze e la civilta'

Non e' con un decerebrato buonismo che si difende una identita' popolare con le sue basi umane, culturali e spirituali , ma con un pragmatismo che offra agli ospiti stranieri una opzione di vita la quale rifletta il nostro grado di civilta'.
Noi abbiamo il dovere di operare a vantaggio di una formula che consenta all'immigrato di mantenere intatte le caratteristiche della sua diversita' pur integrandosi nel tessuto delle societa' Europea e perche' questo sia possibile, nell'ospite, deve essere sviluppata una coscienza del proprio ruolo produttivo , la capacita' adeguata di espressione linguistica per evitare un isolamento conflittuale e infine una preparazione professionale necessaria ad un ruolo prezioso che contrasti  un umiliante parassitismo assitenziale .
La bilaterale distruzione delle identita' etniche non favorisce nessuna delle parti ma soddisfa l'istinto etnicamente suicidario di realta' anti-nazionali il cui scopo e' dissolvere la memoria del ruolo organico delle etnie , nella esistenza di un pianeta  concepito da Dio e dalla evoluzione storico-culturale a vantaggio del nulla.