domenica 20 marzo 2011

E IL MONDO STA A GUARDARE......


Pochi gli ambienti Occidentali  dove le vicende Libiche siano state interpretate in modo inequivocabile e fino dai primi fuochi di rivolta.
La repulsiva tendenza a scrutare vigliaccamente la direzione del vento per poi prendere le posizioni piu’ politicamente corrette ed in linea con I dettami silenti o meno dei potenti, si e’ ancora una volta confermata.
 Non rimane quindi  che guaradarci intorno e scoprire quanto la fondamentale mancanza di liberta’ intellettuale colpisca ormai strati che credevamo estranei a quel servilismo ottuso fabbricato con la materia vile del tornaconto.
Cosi’ scopriamo, se ne esistesse la obbiettiva necessita’, che anche in ambienti a noi prossimi, il pagliaccesco Rais di Bengasi potrebbe trasformarsi in un eroe della Resistenza all’opressore Yankee e ai suoi sinistri scherani. Dovremmo quindi, per un indubbio sentimento anti-Nato dimenticare il profilo marxista-leninista di questo Bedou paramilitare, la sua litania decerbrata circa le nostre “Colpe” coloniali, il taglieggio della minacciata invasione Berbera dell’Europa Meridionale , I civili innocenti massacrati per suo preciso ordine nel cielo di Lockerbie, il ricatto energetico e molto altro. Insomma siamo alle solite: Questo ennesimo nemico del nostro nemico dovrebbe, trasformarsi in un nostro amico e questo, alla faccia di qualsiasi capacita’ globale di analisi o di percezione della comune decenza.
La verita’ e’ che si assiste oggi ad una delle tante rapine a mano armata e a volto scoperto perpetrate dall’asse Anglo-Giudeo. Nulla di nuovo se non in termini geografici . Identico linguaggio farcito di “Diritti Umani”e  di “Democrazia popolare” ma sopratutto identico obbiettivo :Il greggio. 
Cioe’ ,non  solo una poltiglia fossile maleodorante ma l’essenza di qualsiasi dinamica planetaria, responsabile della morte di milioni , della miseria di miliardi e del potere violento e dittatoriale di pochi a danno della intera umanita’.
Muhammar Geheddafi  rappresenta un trascurabile dettaglio sulla rotta dell’allineamento planetario , una scoria vagamente ideologica in una realta’ supremamente deideologizzata , condizione essenziale questa perche’ l’abuso venga applaudito come atto legittimo senza che nessuno possa accennare ad un moto ribelle.
Sotto il profilo del diritto di uno Stato Sovrano di repingere un atto insurrezionale teleguidato marchianamente dall’esterno, possiamo solo visualizzare la reazione di un qualsiasi Stato Europeo nella eventualita’ che qualche migliaio di insorti armati di AK47 e RPG, assaltino l’Aereoporto Internazionale  il parlamento e semmai l’unica risorsa Nazionale . Rileviamo in merito la tendenza a confondere I termini POPOLAZIONE  ed  INSORTI. Mentre il primo ha un senso generale inequivocabile , il secondo porta nel ventre il primo,ma a mano armata. Sfidiamo chiunque a proporre azioni risolutive antiguerriglia che non ricorrano all’uso della forza proporzionale. E’ chiaro che non si arresta una granta da quaranta millimetri con gli sfollagente , il gas lacrimogeno o gli idranti. Difficile da credere che con un intenso tiro incrociato , auto ed edifici in fiamme , tiro di mortai ecc. una inerme popolazione di donne e bambini circoli incautamente inneggiando per le strade nel centro urbano di una citta’ in preda ad un conflitto civile e che gli stessi vengano martellati dai razzi e dal fuoco automatico da velivoli caccia sukov.
E’ idispensabile pero’ che tale versione sia universalmente accreditata perche rappresenti il proverbiale “Casus Belli” senza il quale , la “No fly zone” che e’ poi un attacco strategico privo dell’impiego di personale di terra, non potrebbe in termini di legittimazione internazionale essere possibile.
La remunerativa macchina da Guerra e’ in queste ore ormai in moto. Il Rais tentando di spuntare I denti del mastino che si accinge ad azzannarlo dall’alto, tenta di delegittimare l’azione interrompendo le operazioni antiguerriglia che pero’ procedono unilateralmente. Il suo destino e’ a nostro parere segnato anche se e’ bene rammentare che Gheddafi e’ un uomo che ha passato quaranta anni della sua esistenza in una tenda e raramente ha trascorso piu’ una notte nell’identico luogo ed e’ riuscito a sfuggire agli assassini del Pentagono per un decennio. Non dimentichiamo che alla caduta del Regime Sovietico la Libia ha acquistato una formidabile quantita’ di materiale strategico in saldo dai depositi di Kiev. Infine sarebbe saggio osservare che la societa’ Libica e’ basata su un principio tribale e clanico e che la possiblita’ di una interminabile e dolorosa  Guerra civile rientra nelle possibilita’ dello scenario futuro .
L’alleanza dei Padroni del Mondo dovra’ guadagnarsi la certezza di avere disintegrato fisicamente Gheddafi e in fretta, prima di un qualsiasi facile ottimismo, perche da 3000 piedi il mondo ha contorni relativamente certi anche in quello che Giolitti defini’ incautamente “Uno scatolone di sabbia”
A noi non rimane che reclinare lo schienale e assistere a questo nuovo spettacolo pirotecnico offerto dai nostril Governanti. Forse il Rais pendera’ a breve sopra una botola con una corda al collo, cosa su la quale non verseremo soverchie  lacrime , forse negli aereporti Occidentali vedremo scaricare dagli Hercules ancora manciate di ventenni chiusi nelle bare di zinco , coperti di bandiere che non ci appartengono , o forse un popolo essenzialmente nomadico intrappolato tra il sogno di una Europa televisiva e un oceano di sabbia , avra’ nuovi padroni.
Riuscira’ l’Italia ad impossessarsi del suo brandello di carne? Riuscira’ la Patria nata dalla Resistenza a garantirsi il solito 15% della sua sete di benzina? In attesa di un responso inevitabilmente  storico, auguriamo al popolo Libico di trovare la forza insurrezionale necessaria per liberarsi dal Colonnello e quella  di  respingere simultaneamente un infame progetto neocolonizzatore.
Claudio Modola
  Confederatio


  



 



  

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