mercoledì 25 aprile 2012


“Due dei nostri ragazzi arrivano di corsa…..
Stanno trasportando qualcuno. Come si avvicinano, vediamo che è una ragazzina. E’ completamente nuda. Da uno dei nostri automezzi, uno dei ragazzi prende un cappotto militare e la avvolge con quello prima di raggiungerci. I capelli in disordine, lo sguardo fisso e sconvolto. Lividi macchiano il volto e il collo. Il ventre e le cosce sono coperti di sangue e ripete senza interruzione: “Voglio morire. Lasciatemi, lasciatemi!”.
Abbian già capito di cosa si tratta. I due camerati che l’han trasportata fin lì ci raccontano che i Rossi, durante una sparatoria in una strada di villini, hanno improvvisamente cessato il fuoco ed esposto una bandiera bianca. Prima che i nostri avessero tempo di capire cosa stesse accadendo, avevano intravisto nel fumo degli spari alcune figure giallastre che gettavano una donna fuori di una porta. Si era trascinata fino alle nostre linee, di là della strada, mentre dietro di lei echeggiavano le rozze risate dei bolscevichi…
Per crudele che sia la vista, non possiamo però smettere di guardarla. I nostri occhi sono abituati ad ogni orrore, ma non a questo. La bocca si contorce, gli occhi guardano convulsi e febbricitanti. Le mani non si stanno ferme un momento mentre il tenero corpicino geme, si agita, sussulta. Non è ancora una donna, è quasi una bambina. Più di quindici anni non può avere sicuramente. Con due cappotti e un paio di tavole di legno improvvisiamo una barella e con quella i due portatori si affrettarono via di nuovo”.

Nessun commento:

Posta un commento