martedì 8 maggio 2012

Noi, Donne nella lotta per il rinnovo della Germania




di Erna Gunter

"La battaglia politica degli ultimi anni venne disputata con incredibile
acredine, poiché alla fine avrebbe dovuto determinare la sopravvivenza del nostro popolo come nazione libera.

Le donne non poterono rimanere in disparte ed estraniarsi dalla lotta, perché era coinvolto anche il loro futuro e il futuro dei loro figli.

Appoggiavamo i partiti del vecchio sistema, ma eravamo insoddisfatte.

Volevamo adoperarci per il nostro popolo. Nel pieno della crisi, fummo costrette a prendere una posizione, senza individuare nulla che ci rappresentasse. Abbiamo vagato, deluse, tra il materialismo marxista-democratico da un lato, e le tenebre della classe borghese, dall’altro. Noi donne abbiamo pensato al nostro popolo come ad un insieme. Abbiamo ritenuto che solo uno stato basato su un’unica e forte componente etnica avrebbe potuto garantire la vita del singolo individuo, uno stato la cui forza sarebbe dipesa dalla collaborazione di tutta la nostra gente.

Poi abbiamo ascoltato i discorsi del primo oratore Nazional Socialista. Abbiamo partecipato a diverse riunioni. Abbiamo udito le parole del Führer e i nostri occhi si sono riempiti di commozione: era ciò che stavamo cercando. Egli, con dedizione appassionata ci ha presentato un’idea dello stato, non più basata sulla contrapposizione fra borghesia e proletariato.

Le promesse che egli ci ha fatto non andranno a beneficio esclusivo di pochi privilegiati. L’appello è stato rivolto a tutte le persone dello stesso sangue e della stessa razza.

Il motto era: “Il bene comune viene prima del bene privato”.

Le posizioni nazionalsocialiste sulle questioni specifiche della nostra vita nazionale divennero chiare in maniera molto graduale.

Fin dall’inizio, però, ognuno di noi percepì che stava accadendo qualcosa di nuovo. Non si trattava di determinare la vittoria di un partito, ma piuttosto, di una nuova visione del mondo in lotta per l’anima della Germania.

E’ possibile osservare i dogmi di un partito, con freddo raziocinio, ma una visione del mondo esige la persona nella sua totalità: ragione e cuore, fede e volontà. La prima cosa che è chiamata a fare una donna non è quella di soffermarsi a studiare i dettagli, bensì quella di donare se stessa in maniera incondizionata. Così le donne che incontrarono l’idea nazionalsocialista divennero ben presto i suoi più accaniti sostenitori.

Intuirono infatti, che avrebbero trovato in questa idea di Stato, fondata sul popolo, sulla discendenza e sulla terra, il loro ruolo naturale come preservatrici della razza, e come guide per i giovani. Dopo essere state conquistate da questo pensiero divennero combattenti attive nella battaglia degli ultimi anni.

Gli uomini stavano in prima linea. Le donne facevano il loro dovere in silenzio. Molte madri pervase dall’angoscia, rimanevano sveglie ad ascoltare i rumori della notte sperando di riconoscere prima o poi un incedere familiare.

Più di una donna perlustrava le strade buie di Berlino, alla ricerca del suo uomo o del figlio, che stava rischiando il suo sangue e la sua vita nella lotta contro la disumanità. Sono stati piegati molti volantini in modo che gli uomini delle SA potessero lasciarli nelle cassette postali. E’ stato dedicato del tempo prezioso alle cucine e alle camerate delle SA. Il denaro è sempre stato raccolto. La nuova fede si stava diffondendo grazie al passaparola. Nessun percorso è stato troppo lungo, nessun servizio per il partito troppo piccolo.

Qualche volta tutto ciò può esserci sembrato noioso o inutile, ma non abbiamo forse imparato qualcosa di valore inestimabile in queste ore? Non abbiamo forse imparato a sentirci parte di un insieme? Non abbiamo forse imparato come parla, pensa e sente il tedesco accanto a noi? Nella vita quotidiana e nei nostri posti
di lavoro si incontrano anche persone provenienti da ambienti diversi. Maimpariamo a conoscere le loro esigenze esteriori e i loro desideri interiori solo quando lavoriamo con loro fianco a fianco, quando vi è una comunione di intenti per il raggiungimento di un unico, grande obiettivo. In quegli anni questo obiettivo è stato: “Dai potere ad Hitler!”

Sapevamo tutti che la garanzia del rinnovo della Germania stava nella personalità del nostro Führer.

Questo obiettivo è stato raggiunto. Un nuovo stato tedesco è cresciuto sotto i nostri occhi.

Ci è venuto spontaneo porci questa domanda: “Ma in questo stato, costruito da forti mani maschili, possiamo noi donne trovare la nostra giusta dimensione?”
Non potremmo forse affermare: “La battaglia è stata vinta. Ora è tempo di pace.
Il nostro aiuto non è più necessario. Possiamo smettere di preoccuparci per la nostra gente ed iniziare ad interessarci solo di noi stesse “Se avessimo servito solo un partito, allora è proprio quello che potremmo dire. Ma non siamo divenute Nazionalsocialiste perché la Germania era in gioco?
E ‘vero non abbiamo posti a sedere in parlamento, e gli uomini hanno riconquistato le posizioni che le donne avevano preso grazie a false ambizioni. Lo stato nazionalsocialista ha bisogno dell’aiuto delle donne, adesso, ancor più che durante gli anni di lotta. Gli uomini possono essere coloro che provvedono alle necessità della vita per il nostro popolo. Lo stato può darci leggi che ancora una volta, provvedono a conferire alle donne i loro ruoli naturali. Ma
dipenderà da noi donne come e quanto queste leggi diverranno comprensibili al popolo. Il nostro compito è quello di tradurle nella vita quotidiana. Non sottovalutate questo compito! So che è più facile fare un salto ai grandi magazzini. Ma abbiate il pensiero di acquistare prodotti nazionali, poiché ogni acquisto contribuisce al salario ed al sostentamento del popolo tedesco.

Siete coscienti che la famiglia rappresenta il volto di un popolo? Le sue caratteristiche materiali e spirituali dipendono dalla donna. La madre dona al proprio marito ed ai suoi figli una casa. Lo spirito materno è la fonte di tutto ciò che è eterno. Così come l’agricoltore, attraverso la terra, è profondamente legato alle forze primordiali della natura, una madre riceve il ritmo della sua vita dalla mano di Dio. Vogliamo ricondurre i nostri figli, ed il nostro intero popolo, a questa fonte primaria di forza. Il compito della donna è quello di
sostituire lo spirito del denaro e dell’interesse personale, con lo spirito della madre e dell’agricoltore. Con questo spirito, noi donne saremo in grado di diffondere calore e profondità ovunque ci sia richiesto di portare a termine il nostro compito.

Una rivoluzione è giustificata, quando a mutare, non è solo la forma esteriore, ma lo stile di vita. Questo nuovo stile di vita prenderà forma per mano di noi donne:
attraverso i nostri vestiti, il cibo che prepariamo, le nostre case e i nostri bisogni spirituali, trasmetteremo il nostro atteggiamento verso la vita, verso la nostra famiglia, e verso lo Stato.

L’educazione dei giovani è nelle nostre mani. Sebbene, sia il nostro spirito a forgiare la loro identità, essi divengono parte della nazione.

Esistono compiti maggiori di questi? Non dovremmo impiegare tutte le nostre forze per poterli realizzare? Non sto parlando di quelle donne che sono rimaste ancora ferme al generale senso di fratellanza umana e non hanno ancora focalizzato la loro attenzione sui valori della propria specie. E non parlo di quelle donne che si uniranno a noi perché credono di poterne trarre vantaggio.

Piuttosto, mi rivolgo a tutte le donne che passano la vita cercando qualcosa, che sono pronte a servire un grande scopo. Per queste donne dico: “Partecipate!

Tutto è in tumulto, qualcosa di nuovo sta nascendo. manifestate le virtù della semplicità, della verità, della lealtà.

Che prenda forma l’immagine della donna tedesca! “

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