giovedì 16 dicembre 2010

Alain De Benoist "La Posizione Etica"

 La posizione etica dell'autore francese scaturisce dal rifiuto di ogni  logica utilitarista e di ogni concezione del bene e del mare basata sull'interesse, il che lo porta a sostenere una “morale aristocratica” fondata sull'Onore. L'Onore, per De Benoist, consiste nella fedeltà alla norma che ci si è dati e nella capacita di saper agire contro i propri interessi. Da questa posizione si rivaluta la figura dell'eroe, intesa come quella persona che cerca sempre cosa può dare alla vita e all'esistenza in contrapposizione a coloro che cercano qualcosa da ricavare da essa (W.Sombart), al fine di fornire un'esempio etico alla società. Dalla concezione etica di De Benoist si rivaluta la  posizione del Dovere nella diade Diritto/Dovere, in quanto “Se un uomo ha un Diritto ciò significa che ha anche dei doveri.Più precisamente, se deve esserci parità dei diritti deve esserci anche parità dei doveri”[20]  Questa visione dell'etica è contornata dalla consapevolezza concernente la natura tragica dell'esistenza umana, la quale nasce dalla percezione di una doppia contraddizione: “in primo luogo tra la nostra piccolezza e la nostra brevità davanti all'immensità e all'infinità del mondo; poi dal fatto che noi siamo contenuti nel mondo sul piano materiale e il fatto che il mondo, pur così immenso, è allo stesso tempo contenuto in noi sul piano spirituale”[21]. L'uomo secondo De Benoist è, in quanto consapevole di questa tragicità, l'unico essere che riesce “a far uscire il più dal meno” creando forme dell'universo che al difuori dell'essere umano non esisterebbero. La grande rivincità umana, per l'autore transalpino, sarebbe quella dell'intensità della vita che, raggiungendo picchi infiniti, sconfiggerebbe la brevità e la finitezza dell'esistenza.

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