martedì 21 dicembre 2010

Commento al CIRCOLO C.GRAZIANI "Chi siamo"

Circa la  replica del Centro Studi Socialismo Nazionale (21 Dicembre 2010) allla nota del Circolo Clemente Graziani pubblicata sotto il titolo: "Sia Chiaro" , sentiamo il diritto-dovere di un commento e questo, nonostante Linea Ovest non sia stata presente ai lavori di Isola Farnese nel Giugno scorso per la creazione di Confederatio.
Tale diritto nasce dal disappunto (visti gli esiti ), di una iniziativa che vedeva noi e molte altre forme associative , entusiaste all'idea di uno strumento nel quale operare in modo organico e sinergico e pronte ad operare in questa direzione in termini immediati e non nebbiosamente futuri.
Tale diritto di replica e' se possibile rinforzato dal fatto che la consistente nota del Circolo Graziani e' stata "Sbattutta in prima pagina" e non certamente indirizzata alla circocriitta lista di presenti ad Isola Farnese.
Infine il diritto di replica da parte nostra rappresenta un unilaterale atto di "comunicazione" in risposta all'arrogante incomunicabilita' di una identita' associativa usa a considerare la nostra comunita' non sufficientemente Kosher per meritare evidentemente, fosse anche la minima cortesia, se non attenzione.

Il Circolo Graziani nella nota , si assume la responsabilita' storica e umana di marchiare chiunque non sia allineato al tracotante diktat di recente fabbricazione laboratoriale come "BINARIO MORTO". In questo, il Circolo Graziani insulta non solo l'elemento folkloristico di un arcipelago complesso e attualmente disarticolato, ma anche e sopratutto , la regione umana che contro ogni previsione , armata evidentemente di convinzioni inossidabili , di un incontestabile patrimonio culturale e della necessaria dose di decenza, se non di Fedelta', affronta come , dove e quando gli e' consentito, l'impatto diretto con un sistema non affrontabile certamente con rituali neo druidici.

Nell'intollerabile insulto a 65 anni di RESISTENZA AL BUIO  (Effettiva o meno) il Circolo Graziani non propone lateralmente un approccio freddamente tattico,  comprensibile, ma sorprendentemente, una sorta di automutilazione , di oblio , di annullamento integrale di un percorso fatto di uomini e della loro Storia , minuscola o epica che sia.
Il Circolo Graziani non propone una progressiva rieducazione della nostra comunita', non offre l'alternativa di una fisiologica mutazione del messaggio al passo con  questo nostro tempo. Il Circolo Graziani fa esplodere alle proprie spalle il tessuto connettivo con il suo popolo. Tessuto che ancora prima di essere tattico, e' umano.
Siamo ora informati di essere degli "Imbalsamatori" delle rivoluzioni del 900 e che anche il piu' insignificante riferimento a personaggi "Storici" dovrebbe anzi ,deve , per dittatoriale e quindi unilaterale decisione di un non meglio identificato Gotha intellettualoide peraltro muto , essere eliminato dalle nostre Ragioni Sociali (????!!!!!!) Inoltre e pare senza particolare discernimento , orientarci verso frequentazioni che dovrebbero favorire chiuque , tranne chi ,e' a noi piu' prossimo . La violazione di tali...... comandi , comporta pare la esclusione dal club illuminato  che dovrebbe convincere la Nazione , anzi , il Continente se non il pianeta che abbiamo cambiato pelle , che abbiamo rinnegato in blocco una identita' e al pari di un gruppo ambientalista dell'Oregon, saremo finalmente capaci di essere prolissi senza dire nulla nella visione pannellarmente solare di un uomo libero da legami mnemonici e proiettati verso un futuro privo di idee ma finalmente innovativo.
Viene naturale chiedersi: COSA E' CONFEDERATIO OGGI ? CHI NE POSSIEDE IL QUADRO COMANDI ?  Ci pare legittimo se dovremo rinnegare uomini e pensieri in un prossimo futuro e sottometterci per senso partecipativo alla fantastica avventura che si delinea all'Orizzonte.
Osserviamo il contorcimento con tristezza. E' una malinconia che prende allo spettacolo di un equivoco poco buffo .
Noi , cosi' poco Mussoliniani , Noi che non andiamo a Predappio e neanche a Wewelsburg , noi  che ci concediamo un salutino romano solo ai funerali , Noi che nascondiamo medaglie e anni di galera nell'ultimo cassetto e i nostri contatti rivoluzionari con il "nemico" e i nostri Fuochi di Beltane vecchi di trent'anni in album fotografici similpelle , cosa possiamo dirvi ?
La tentazione di reiterare il concetto base del "Tireremo diritto" e' grande ma sospettiamo che a questo dato siate preparati. E preferibile rammentarvi che da certe svolte non esiste ritorno e che le forze avvicinatesi a Confederatio posseggono cuore e mente per comprendere le contingenze , gli imperativi tattici , la necessita' di nuove estetiche e linguaggi e che tale coscienza puo' essere estesa a fasce ancora piu' ampie solo concedendo loro il tempo per apprendere e comprendere senza violentarne quell'essenza emotiva rivolta ad un passato tangibile in assenza di un presente e nell'incertezza globale di un futuro.
A meno che non crediate in una sorta di circolo Pickwick post radicale che giocherella con una sublimazione metapolitica contemporanea , dovrete confrontarvi con l'elemento umano , cioe' con il numero necessario perche' all'esterno del palazzo si oda qualche clangore che metta brividi di disagio e che preannucnci l'inizio della fine. Se negate a CONFEDERATIO questo ruolo essenziale , potete allontanarvene e lasciare ad altri un combattimento necessario.

   Claudio Modola
                                                                                          info@lineaovest.org

3 commenti:

  1. complimenti Claudio. hai centrato il problema vero. esiste un meccanismo intellettuale, comprensibile, non dico il contrario... ma che non può comportare un armistizio unilaterale. Esiste una storia che non può essere cancellata... il fatto che, necessariamente, la post-modernità impone una diversa modalità, complessa, di porsi di fronte alle cose, di fronte alle soluzioni possibili... significa lavorare sui valori che possono tenerci uniti... il resto è somma confusione.

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  2. Ringrazio Claudio a nome del Centro Studi Socialismo Nazionale per la chiarezza interpretativa del disagio che noi per primi abbiamo subito considerando che l'incontro di Isola Farnese fu deciso in seguito ad un precedente incontro romano dove fummo ricercati da Paolo Signorelli per antica stima - reciprocamente ricambiata - e solo per la Sua figura garante e il Suo carisma accettato un prosieguo, non certo per avvalorare le fumisterie di "interpreti" che nulla ci possono imporre.
    Ma l'Onore e la Fedeltà ci impongono comunque di tirare dritti lieti di poter consolidare intanto una cameratesca collaborazione con chi, come Voi, si ritrova in sensibilità spirituali assimilabili per uno scatto verso l'Orizzonte senza "se" e senza "ma".
    Eja

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  3. E' quanto meno significativo che l'arroganza di alcuni (molto liberi) interpreti del pensiero di Paolo Signorelli sia venuta fuori dopo la sua dipartita. Non mi risulta che Paolo abbia eletto suoi eredi morali proprio quelli che si arrogano tale diritto. Ma è una chiara dimostrazione di mancanza di argomentazioni questo autoisolamento nella Torre eburnea del Sapere assoluto e del dichiararsi (del tuttro arbitrariamente ed autonomamente) portatori del pensiero di chi,finchè era vivo,si esprimeva ben diversamente
    dalla interpretazione di questi "figuri" che si sono fatti prepotentemente avanti quando Paolo non può più smentirli. LO BL

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